Il suo nome significa “applauso” e anche questo si riteneva l’avesse inventato lui: Croto fu dunque il primo ad applaudire. Con questo gesto esprimeva la sua ammirazione verso l’arte delle Muse, con le quali era solito trascorrere parte del suo tempo in spensieratezza. Egli aveva imparato alla perfezione tutte le arti delle Muse – la storia, la poesia lirica, la commedia, la tragedia, la musica, la poesia d’amore, la poesia sacra, l’astronomia e la poesia epica – ed inoltre…
…era diventato, al tempo stesso, velocissimo nelle foreste (Igino, Astronomica)
Per la sua bravura e l’intensa amicizia che lo legava alle Muse, considerate da lui come sorelle in quanto allattate anch’esse da Eufeme, le nove dee pregarono l’onnipotente Zeus di…
…rappresentarlo in cielo con un certo numero di stelle.
Giove esaudì la loro richiesta, ma volle richiamare tutte le caratteristiche della sua attività in una sola immagine; così gli attribuì le gambe di cavallo, per la consuetudine all’equitazione, e gli aggiunse le frecce, per evidenziare con esse la sua precisione e rapidità. Fissò, inoltre, al suo corpo una coda di satiro, perché le Muse provavano per Croto tanto piacere quanto Libero con i Satiri. Davanti ai suoi piedi si trovano poche stelle disposte in forma circolare; dicono sia una corona, gettata via come per gioco. (Igino, Astronomica)
Questa corona gettata via come per gioco è la Corona Australe, la costellazione che ci spinge nell’emisfero celeste precluso alla nostra vista, ma dal quale vediamo emergere un uomo-cavallo che però non è un centauro…
Ilaria Sganzerla |